ItNicolosi è sempre lieto di raccontare storie di nicolositi e delle loro passioni. Raccontare una passione potrebbe sembrare una cosa scontata, già sentita, ma in realtà non lo è mai. Ogni persona, ogni passione, ogni vita ha una sua storia e per questo è speciale ed unica. Quella che raccontiamo oggi è la storia di Vera Recupero, una ragazza nicolosita appassionata di arte e pittura.
Cos’è l’arte?
Ma cos’è arte o meglio cos’è un opera d’arte? Certamente una domanda che riempie le pagine di migliaia di manuali di storia dell’arte e alimenta da secoli prolifiche discussioni non soltanto in ambito accademico ma anche tra occasionali fruitori d’arte. Alla base di molte discussioni eterogenee riguardo i criteri di lettura di un’opera d’arte, la condivisione di un canone di bellezza comune e, in generale, l’essenza di ciò che generalmente definiamo arte.
Per tentare di rispondere alla domanda “cos’è l’arte” abbiamo chiesto a Vera cosa questa parola significa per lei. “Arte è libertà, desiderio di comunicazione, con l’arte mi sento me stessa,” – la mamma prosegue – “Un modo per tenerla impegnata, dato che non fa molte attività” . Così è bastato poco a Vera per scoprire un talento che con tanta tenacia e passione, grazie anche al prezioso sostegno della madre da due anni porta avanti questo progetto di libertà. Nelle sue opere si racconta Nicolosi con delicatezza e tanto cuore.
Il cubo in pietra lavica di Vera
Da due anni a questa parte Vera Recupero segue il corso di pittura sulla pietra lavica ceramizzata del maestro Barbaro Messina. Grazie al gemellaggio che il comune di Nicolosi ha instaurato con Città Sant’Angelo Vera ha avuto il piacere di mostrare le sue opere nel bellissimo paese ai piedi del Gran Sasso. Oggi Vera presenta alla Mostra sinfonia di colori identità etnea per il secondo anno, una sua opera. Un cubo in pietra lavica, dove ad ogni facciata è rappresentata una realtà tipica nicolosita.
Una prima facciata è dedicata agli animali che abitano l’Etna la volpe, il gatto, il pavone, il cavallo e il coniglio e le farfalle. Una seconda facciata dedicata ai tantissimi fiori che con i loro colori racchiudono l’essenza di Nicolosi nelle sue stagioni, mimose, zagare, astracantha rosa dell’Etna, il fiore simbolo di Nicolosi la ginestra e tantissimi altri. Una facciata è dedicata all’aspetto storico-religioso dei nicolositi, i tre altarelli, Sant’Antonio Abate, Villa Gina. Per finire non poteva mancare una facciata dedicata alle eruzioni che hanno segnato e ridisegnato Nicolosi.
In bocca a lupo a Vera, che la sua passione possa sempre portarla a sorridere.