Una risorsa identitaria per il territorio etneo. Un materiale dal potenziale che si dispiega in termini di creatività, manualità, originalità. Tania Mazzaglia è un’artigiana di Nicolosi che, come Angela La Rosa e Laura Calareso di Etna Lava Rock, crede nel valore della pietra lavica.
Il percorso artigiano-creativo
Tania Mazzaglia sin da piccola è stata incline verso la manualità. Si iscrive all’Istituto d’Arte di Catania e poi all’Accademia, indirizzo scenografia. In parallelo segue il corso di ceramica e pietra lavica di Barbaro Messina a Nicolosi, apprendendone la lavorazione. Questo si è tradotto inizialmente in un’attività più marginale, in seguito si è espansa. La famiglia incoraggia Tania a intraprendere la lavorazione della pietra lavica come un vero e proprio percorso lavorativo. Così la giovane donna apre il laboratorio nel 2007 e il negozio quattro anni fa. Un mestiere che le consente di espandere sia la sua dimensione creativa, sia quella emotiva sia quella materiale, poiché svolge qualcosa che le piace e le consente di vivere. Gli studi artistici hanno temprato e forgiato la sua manualità.
La lavorazione della pietra lavica seguita da Tania Mazzaglia
Il procedimento è tipico, portato avanti da Barbaro Messina nelle sue attività e corsi. Dopo l’estrazione delle pietra lavica dal fondo della colata, essa si modella, iniziando così a dar forma al futuro manufatto. In seguito si fa tagliare il materiale dal marmista che diviene una lastra e assume la forma voluta. Avviene la fase della smaltatura, effettuata da Tania col pennello se si tratta di piccoli materiali. Sulle grandi superfici invece si applica la smaltatura a spruzzo, con la pistola a compressore; occorrono quattro passate, tra l’una e l’altra si asciuga lo smalto.
Lungo i materiali destinati all’affresco, dopo la smaltatura e la sua asciugatura, Tania Mazzaglia ricorre alla tecnica dello spolvero. Si adopera un disegno bucato lungo i contorni con lo spillo; dopodiché si appoggia sulla pietra lavica smaltata. Esso si può tamponare col carbone, per evitare che si bruci, o si traccia con la grafite. Un procedimento che consente di lasciare la traccia del disegno sullo smalto. In ultimo avviene la decorazione del manufatto e la sua cottura intorno ai 920-930 °C; il prodotto è pronto.
La corrente artistica che ha sempre ispirato Tania Mazzaglia è l’Astrattismo. Uno stile con cui ella esprime le sue più remote percezioni e sensazioni. L’orologio esposto al suo negozio costituisce uno dei suoi primi lavori in pietra lavica a cui Tania è legata. Esso incarna l’Astrattismo e non è in vendita.
Le creazioni
Solo una parte delle realizzazioni sono di ispirazione libera; una fetta consistente avviene su commissione. La produzione, per via di ciò che si richiede, richiama in modo pregnante la sicilianità: l’Etna, i pupi, i carretti, le teste di moro sono una costante, ma anche dipinti con arance e limoni. Le creazioni astratte consistono in disegni geometrici, dalle forme più bizzarre e i colori più accesi, presenti in suppellettili varie. Tania realizza tavoli, piani da cucina, rivestimenti, lumi paraschizzi in mattonella, calamite, quadri, soprammobili, bigiotteria, piccoli oggetti da souvenir.
Una produzione che omaggia la Sicilia sia per la sua essenza creativa e l’amore per il territorio, in una realtà dove questo viene a mancare per via di molteplici fattori. La superproduzione, la scarsa conoscenza del contesto in cui si vive tendono ad ostacolare l’artigianato. Ma produzioni come questa insegnano a resistere.