La poesia (dal greco ποίησις, poiesis, con il significato di “creazione”) è una forma d’arte che crea, con la scelta e l’accostamento di parole secondo particolari leggi metrice, un componimento fatto di frasi dette versi, in cui il significato semantico si lega al suono musicale dei fonemi. La poesia ha quindi in sé alcune qualità della musica e riesce a trasmettere concetti e stati d’animo in maniera più evocativa e potente di quanto faccia la prosa, in cui le parole non sottostanno alla metrica. A Nicolosi un grande poeta ha rapito il cuore dei nicolositi “Salvatore Zappalà”, poeta dialettale, e non solo, che oggi vogliamo ricordare.
Un uomo dedito all’arte
Salvatore Zappala, detto Turi, poeta schietto e semplice nasce a Nicolosi il 24 maggio del 1914. Uomo dedito al lavoro, alla famiglia e alla poesia. Membro fondamentale della banda cittadina, creò per Nicolosi il portico della chiesa di San Giuseppe. Zappalà realizzò inoltre due candelabri in ferro battuto nella chiesa di Santa Lucia a Belpasso. Si accostò prima alla musica con esibizioni da autodidatta nei festini di paese accompagnandosi con un mandolino. Tra le sue opere più importanti Canta Niculosi (1950), U tintatu suicidiu di Chiantedda (1962), Notti d’invernu (1970).
Si accostò alla poesia in età matura e pubblicò in un volume le sue rime dal titolo “Spiragghiu di suli”. Molti sono stati i riconoscimenti ricevuti, e tra le moltissime opere da lui realizzate, vi è “U ruvettu !”, opera premiata al concorso “Tutti i dialetti d’Italia”, a Valverde (CT) il 27 settembre 1981. Dopo la sua morte, in ricordo di Turi Zappalà, a Nicolosi si svolgeva il Premio nazionale di poesia. Purtroppo ormai da anni questo evento non si svolge più.
Salvatore Zappalà, la Ginestra scritta per Giovannella Urso
La sua composizione più importante fu sicuramente “La Ginestra” cantata da Giovannella Urso. Una canzone che racchiude un significato importante legato alla fioritura della ginestra, alla primavera e al senso di festa che il mese di maggio porta con sé. La Ginestra cantata appunto da Giovannella Urso è stata eletta ad inno ufficiale del Comune di Nicolosi con la delibera n. 69 il 28 dicembre 2010. Il brano “La ginestra” partecipò alla 10^ edizione dell’importante festival della nuova canzone siciliana condotto da Pippo Baudo e Salvo La Rosa.
Iniziò la sua carriera artistica appunto con la composizione di brani musicali. Prima per marce con banda poi con delle canzoni in siciliano delle quali scriveva sia le parole che la musica. Ha cantato, nelle brevi poesie in vernacolo, avvenimenti locali pieni di delicata nostalgia. Versi semplici ma sinceri e senza rancore, nel ricordo di un passato folkloristico svanito per sempre. Un passato sconfinato nel fragore illogico di una velocità mal contenuta ed incontrollata. Salvatore Zappalà si spense il 28 dicembre 1993 lasciando un fulgido esempio di uomo dedito all’arte.
Un ringraziamento va alla famiglia Zappalà in particolare al figlio e alla nipote per la gentile concessione della foto che notate in testa all’articolo.