L’Etna continua a dare spettacolo. Dalla notte della vigilia di Natale nuove intensificazione dell’attività esplosiva del cratere di Sud-Est. Sono attive anche altre bocche. Come spiega il vulcanologo, saggista e scrittore Salvo Caffo, profondo conoscitore dell’Etna sia sul piano scientifico che sul piano paesaggistico-ambientale, “quello che vediamo è la vita del pianeta che continua a sgorgare da oltre mezzo milione di anni dall’interno del vulcano”.

Qual è l’origine dei microsismi sull’Etna?
Qual è l’origine del continuo susseguirsi di sismi o microsismi, oltre 200 solo nel mese di dicembre, sull’Etna? Anche all’inizio di questo nuovo anno vi sono state scosse nella zona di Ragalna. Cosa sta dunque accadendo sul più grande vulcano attivo d’Europa? Il vulcanologo Salvo Caffo ci spiega che l’intenso sciame sismico avvenuto sull’Etna palesa l’intensa dinamicità di quest’area sia per ragioni tettoniche che per movimenti profondi (maggiore di 10 km) dell’ipo-magma.

Questi fenomeni seguono importanti eventi sismici avvenuti nel bacino del Mediterraneo e rappresentano l’evoluzione fisiologica di un’area straordinariamente attiva dal punto di vista geologico. Caffo aggiunge: «Il fatto che a dicembre si sono verificate più di 200 scosse sismiche non è però l’ordinarietà. Vi è un momento di maggiore intensità geodinamica che avviene attraverso meccanismi di fratturazione delle rocce crostali».
L’attività sismica e il rapporto INGV
Gli epicentri intercettati in prossimità del territorio abitato di Ragalna il 31 dicembre 2020, hanno determinato eventi compresi tra magnitudo 2.2 e 3.8 e profondità ipocentrali superiori a 11 km.

L’attività dell’Etna della notte scorsa, con lancio ad alte quote di materiale piroclastico e fuoriuscita di cenere vulcanica ha provocato un’immensa nube con ricaduta di cenere sui fianchi del vulcano. Soprattutto sul versante est e sud, ha raggiunto numerosi comuni, fino al mare di Aci Trezza.

L’istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia spiega che i valori dell’ampiezza media del tremore vulcanico mostrano modeste oscillazioni, rimanendo, comunque, su livelli elevati. L’Etna, prosegue INGV, non ha ancora concluso l’attuale fase che, tuttavia, nonostante i «Vona», non ha influito sull’attività dell’aeroporto catanese di Fontanarossa dove i voli sono regolarmente indicati nei tabelloni di partenze e arrivi.
L’Etna e il suo rapporto con il Mar Ionio
L’Etna è patrimonio mondiale dell’Unesco ed è cruciale il suo profondo rapporto con il mar Ionio. I primi “vagiti” vulcanici di quest’area hanno avuto origine nel Quaternario, durante il Pleistocene medio, attraverso eruzioni sottomarine occorse in un ampio golfo diciamo grosso modo nel punto di contatto tra la zolla euro-asiatica a nord e la zolla africana a sud.

L’interazione tra le due zolle generó le prime eruzioni sottomarine nel golfo pre-etneo. Troviamo a testimonianza di quel tempo gli splendidi affioramenti della “Riviera dei Ciclopi. Indagare su sismi e vulcani vuol dire comprendere i segreti del sottosuolo.
Immagini suggestive😀 Wow!
si moltissimo ☺️