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Giuseppe Anselmi: la lirica proveniente da Nicolosi

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Giuseppe Anselmi: una vita per la lirica

Un talento riconosciuto in tutto il mondo originario della cittadina alle pendici dell’Etna. Una dote, quella del canto lirico, che Giuseppe Anselmi ha fatto emergere ed espandere nella sua vita.

Riferimenti di vita

Giuseppe Anselmi nasce a Nicolosi il 16 novembre 1876, studia violino e pianoforte al Conservatorio di san Pietro Majella di Napoli. Riesce ad ottenere un aggancio con una compagnia di operette, vi entra e gira assieme ad essa l’Italia e il Medio Oriente. Giulio Ricordi, editore musicale, ascolta le sue doti e gli consiglia di perfezionarle con Luigi Mancinelli, uno dei direttori d’orchestra più conosciuti in Italia a quei tempi.

Il debutto di Giuseppe Anselmi, secondo le fonti, avviene nel 1896, nei panni di Turiddu della Cavalleria rusticana, ad Atene. In un’intervista invece, del 1918, il tenore dichiara che il debutto è avvenuto qualche tempo dopo a Patrasso. In Italia si esibisce per la prima volta a Genova nel 1900 e da quel momento è stato un crescendo. Compare al teatro san Carlo di Napoli in Le maschere, nel 1901 a Londra nella Royal Opera House interpretando il Duca nel Rigoletto. Altre rilevanti esibizioni sono state a Milano, Monte Carlo, Buenos Aires, Bruxelles, Berlino, Vienna, Varsavia. Le città che gli hanno portato i maggiori auspici sono San Pietroburgo e Madrid.

Dopo la Grande Guerra Anselmi smette di esibirsi, a parte qualche rara apparizione in cui ha cantato, l’ultima delle quali a Rapallo nel 1926. Dedica gli ultimi anni di vita ad impartire lezioni di canto e a comporre musica. Muore nel 1929 a Zoagli.

Giuseppe Anselmi, “Una furtiva lagrima”

Giuseppe Anselmi e la sua lirica

Diversi critici collocano il tenore tra gli ultimi esponenti dell’antico belcanto italiano. Si tratta di uno stile canoro, affermatosi alla fine del XVI secolo, caratterizzato da uniformità della voce, timbro morbido, registro leggermente più alto, spiccate agilità e flessibilità. Col belcanto si pone rilevanza più alla tecnica che al volume. esso deriva dal melodramma e quindi emerge la bellezza a cui portano le tragedie espresse dalla lirica. Il belcanto ha trovato esecuzione fino ai primi due decenni del XX secolo, proprio nell’epoca di Giuseppe Anselmi. Altro suo esponente è stato Vincenzo Bellini.

Il tenore nicolosita teneva una buona presenza; la sua voce era dolce, gutturale ed elegante. Tra i suoi ruoli più riconosciuti figurano Almaviva, in Il barbiere di Siviglia, Don Ottavio in Don Giovanni, Duca di Mantova in Rigoletto, Ernesto in Don Pasquale. Anselmi, nella sua lirica, risente degli influssi veristi, essendo la sua l’epoca in cui è affiorato questo genere. Agli inizi della carriera la maggior parte dei critici londinesi sono stati indifferenti verso il tenore nicolosita. Ma questi si esibisce diverse volte nella capitale inglese e riesce a coinvolgere ampiamente il pubblico.

Egli è sempre stato legato a Madrid, tanto da far trascrivere nel testamento che, dopo la morte e prima della cremazione, il suo cuore fosse estirpato e donato al museo Teatro Real. Lì vi è un’urna che lo espone. Una figura, quella di Giuseppe Anselmi, che tiene alta la memoria di Nicolosi. Un vanto per la cittadina, tanto da intitolargli la Villa Comunale.

Giuseppe Anselmi: la lirica proveniente da Nicolosi ultima modifica: 2022-05-04T08:18:02+02:00 da Angela Strano

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