Filosofia all’aperto con il prof. Vincenzo Zocco

Stare all’aria aperta, insieme ai propri coetanei, accresce le capacità sociali dei ragazzi che in un contesto diverso da quello dell’aula scolastica sono spinti a stare in relazione con se stessi e con gli altri in modo differente. Ed è proprio quello che succede al Parco Calvario di Nicolosi con il prof. di Filosofia Vincenzo Zocco. Il prof. Zocco porta con sé fuori dalle mura scolastiche alcuni degli studenti del liceo delle scienze umane dell’Istituto Scolastico Santa Lucia per una lezione di “filosofia all’aperto“.

La filosofia all’aperto come nuova esperienza di apprendimento

Il classico concetto di scuola vede l’apprendimento come qualcosa che i ragazzi sperimentano principalmente all’interno di aule e fermi sui propri banchi. Un nuovo studio sottolinea invece l’importanza delle lezioni all’aperto in mezzo alla natura. Spostare l’attenzione su un luogo diverso, più aperto, aumenta l’attenzione e la capacità di ascolto dei ragazzi. Una forma di apprendimento diversa, già adottata ma ancora poco conosciuta che necessità un maggiore coinvolgimento da parte di tutta la classe docente. Ed è quello che pensa il professore di filosofia che sperimenta con i suoi allievi di V anno una lezione all’aria aperta mettendo in pratica questa nuova frontiera dell’apprendimento.

Dalle parole del prof. Vincenzo Zocco: “Credo che la filosofia sia una disciplina davvero affascinante perché riesce a creare delle dinamiche importanti a lezione. Con i ragazzi abbiamo affrontato un anno di didattica mista per via dell’emergenza covid-19. Hanno dimostrato tanto impegno e spirito di sacrificio riuscendo ad adattarsi al cambiamento. Ho pensato che in una delle nostre ultime lezioni sarebbe stato bello confrontarsi all’aperto, regalarci insomma una conversazione filosofica con sapore maggiore di libertà“.

Emozioni e sentimenti nella lezione del prof. Zocco

Una lezione di filosofia all’aperto, come ai tempi degli antichi greci. Una lezione in cui i ragazzi hanno parlato di emozioni e sentimenti, un modo di fare filosofia che li ha messi a nudo e che ha scavato nel loro io interiore, così come ci riferisce il prof. Zocco. “Se consideriamo le difficoltà degli adolescenti di oggi si può ben notare che non sono tanto di origine linguistica o cognitiva ma comportamentale e riguardano la sfera emozionale, la vita di relazione. Ritengo fondamentale quindi che le persone che si occupano di educazione aiutino il ragazzo ad accrescere la propria Intelligenza emotiva“.

I filosofi infatti hanno sempre distinto tra ragione ed emozioni, relegando la “sfera emotiva” a una dimensione materica che pone l’uomo allo stesso livello degli animali: solo la ragione eleva l’uomo a un livello più alto. Platone, ad esempio, considera le emozioni negative perché legate al corpo, di cui l’anima è prigioniera, e dunque incontrollabili e di ostacolo alla ragione. Alcuni filosofi, però, hanno attribuito alle emozioni un ruolo diverso come Aristotele. Secondo il filosofo è proprio attraverso la gestione razionale delle emozioni, cioè attraverso il controllo da parte della ragione della nostra risposta a stimoli esterni, che l’uomo può diventare un “animale razionale sociale”.

Dalle parole del prof. Zocco: “Abbiamo parlato di amicizia, coraggio, ammirazione, orgoglio, gelosia e ancora malinconia, timidezza, entusiasmo e gioia“. Capirne a pieno il significato per conoscere l’emozione o il sentimento, scavare dentro di sé per poi ricordarne un episodio è quello che gli studenti hanno fatto. “Sono venute fuori fragilità, ricordi importanti e tanti sorrisi. Sono soddisfatto dell’incontro perché il confrontarsi ci ha resi complici di un percorso importante che spero segnerà positivamente la loro maturità“.