Tra le rocce e i terreni lavici dell’Etna, tra agosto e settembre, cresce un frutto dalla polpa succosa e dal sapore intenso conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Simbolo ed emblema distinguente il paesaggio siciliano il Ficodindia si trova in tutta la Sicilia. Quelli che però crescono nel territorio nicolosita e in provincia di Catania, ad un altitudine tra i 150 e i 750 m sul livello del mare, hanno origini molto antiche e si fregiano addirittura del marchio DOP (di origine protetta).
Una storia antica legata al vulcano Etna
Lo storico inglese Denis Mack Smith, nella sua A Histoty of Sicily, Medieval Sicily: 800-1713, definisce che già alla fine del Seicento, per frantumare la lava nei fertili pendii del Monte Etna”, furono piantati di proposito gli Indian Fig (nome inglese del frutto). Il ficodindia a detta di Smith è capace di sopportare lunghe siccità e di propagarsi facilmente nelle spaccature delle rocce. Ed in effetti nei terreni di origine vulcanica, nel versante sud occidentale le pendici dell’Etna il ficodindia trova il suo habitat naturale.
Grazie anche al clima mediterraneo subtropicale, semi asciutto, all’umidità, alle notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte, alla provenienza di venti e all’intensità della raggi solari fattori che tutti assieme conferiscono il frutto caratteristiche di qualità, difficilmente riscontrabili in altre aree di produzione. Il territorio etneo si trasforma quindi in un habitat perfetto ad ospitare un frutto dai bellissimi colori e dai mille benefici.
Benefici e colori del Ficodindia etneo
Il ficodindia dell’Etna frutto profumato dal sapore intenso, contiene molti semi di ricchi di sali minerali e di vitamine. Possiede inoltre un’elevata quantità di vitamina C ed è un ottimo antiossidante, per via della betamina e della indicaxantina che contiene, che ritardano l’invecchiamento delle cellule. Ha infine proprietà diuretiche, antinfiammatorie, emollienti ed astringenti.
Il ficodindia dell’Etna appartiene al genere apuntia, il più rappresentativo della famiglia delle cactaceae. Le varietà interessate sono la sanguigna dalla polpa rossa, la sulfarina dalla polpa gialla e la muscaredda dalla polpa bianca. Tra le varianti di pregio abbiamo la Trunzara, delle cultivar bianca, rossa e gialla. Importante distinzione riguarda il periodo di maturazione del ficodindia. Vi sono gli agostani che riguardano la prima fioritura e gli scozzolati conosciuti nel territorio siciliano anche come i bastarduni. Infatti provengono dalla rifioritura della pianta la quale appunto viene praticata la scozzonatura, eliminazione dei fiori e dei cladodi (pale).
Il Ficodindia è un frutto che permette di essere utilizzato a tavola in tantissimi modi. Di solito si consuma fresco, come frutto da tavola, ma viene anche utilizzato nella preparazione di gelati, creme, marmellate, confetture e liquori. Molto apprezzata è anche la mostarda di fichi d’India.
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